>> Visita oculistica
La visita oculistica consta di una prima fase funzionale, ove si valuta la funzionalità visiva ed una seconda fase, più diagnostica, che consiste nello studio anatomico delle strutture che compongono l'occhio e l'asse visivo.
Si analizzano:
Alla fine della visita viene fatta una restituzione delle osservazioni alla famiglia.
>> Valutazione ortottica
La valutazione ortottica comprende l’esame delle funzioni visive di base quali: acuità visiva, sensibilità al contrasto, sensibilità cromatica, campo visivo ecc., con metodiche adeguate all’età e alle possibilità visive del bambino. Inoltre possono essere valutate funzioni superiori come: capacità di coordinazione occhio-mano, orientamenti visuo-spaziali, rappresentazioni, integrazioni ed elaborazioni visuo percettive. Tale valutazione viene condivisa con i membri dell’équipe, con i genitori, gli operatori del territorio e la scuola ed è la base da cui partire per un programma riabilitativo visivo e globale su misura per ogni bambino.
>> Visita neuropsichiatrica
La valutazione neuropsichiatrica si articola in tre momenti.
Analisi: il neuropsichiatra prende visione della documentazione clinica portata dai genitori, delle valutazioni funzionali e degli approfondimenti strumentali eseguiti in Fondazione.
Valutazione del bambino: l’esame neurologico viene eseguito alla presenza dei genitori e dello psicologo di riferimento, in modo non standardizzato, insieme al terapista che conosce il bambino ed effettuando alla fine della visita le manovre che maggiormente lo infastidiscono. Molto spazio nella visita viene dato agli aspetti visivi sia diagnostici che funzionali e alla loro implicazione sullo sviluppo delle diverse competenze. Si utilizzano primariamente l’osservazione e l’interazione nel gioco per poter evidenziare non solo le problematiche cliniche ma anche le risorse, punto di partenza per il percorso di sostegno allo sviluppo.
Dialogo con la famiglia: il neuropsichiatra delinea il livello di sviluppo emerso dal quadro diagnostico globale, dalla valutazione clinica e dagli esiti degli esami strumentali. Si pone in ascolto dei quesiti dei genitori, evidenziando nel bambino le risorse da valorizzare.
>> Esami elettrofunzionali (ERG, PEV flash e pattern)
Gli esami elettro-funzionali (elettroretinogramma e potenziali evocati visivi da stimolo flash e pattern) vengono eseguiti in un ambiente tranquillo ed accogliente che favorisce il rilassamento e la collaborazione del piccolo, con metodica non invasiva adattata alle diverse età.
>> Sostegno psicologico ai genitori
La crescita di un bambino con deficit visivo necessita di particolari attenzioni e accorgimenti che rendono il ruolo dei genitori cruciale e delicato. Lo psicologo si occupa di offrire un accompagnamento e un sostegno nel comprendere il mondo dell’ipovisione o della cecità, al fine di facilitare la costruzione dei legami tra genitori e figlio, condizione indispensabile al successivo sviluppo psichico, affettivo e sociale del bambino.
>> Consultazione psicodiagnostica e Psicoterapia infantile
Nelle fasi di crescita del bambino con deficit visivo si possono riscontrare difficoltà affettive e relazionali che necessitano di un approfondimento e talvolta di un intervento psicoterapico. La consultazione psicodiagnostica si avvale del colloquio con i genitori, dell’osservazione diretta del bambino e, quando possibile, di test psicologici.
Nel percorso psicoterapico, attraverso il gioco e la parola, il piccolo ha la possibilità di rielaborare ed integrare il vissuto legato al deficit, nella costruzione di un Sé armonico, ricco e unitario.
>> Attività educative
Attraverso la relazione operatore-bambino, strumento fondamentale di lavoro, viene pensato e programmato un intervento educativo individualizzato o di gruppo in cui:
Nelle attività di gruppo si accompagnano i bambini all’incontro, al confronto e alla condivisione con coetanei che presentano analoghe problematiche.
>> Ri-abilitazione neuro-visiva e visuo-motoria
Il percorso ri-abilitativo individualizzato è volto a rendere consapevole il bambino del proprio potenziale visivo, in modo da favorirne un buon utilizzo, promuovere l’apprendimento visuo-percettivo e l’iniziativa motoria. Tale percorso accompagna la crescita del bambino, in modo dinamico, attraverso fasi di valutazione specifiche per ogni fascia di età. Gli obiettivi ri-abilitativi vengono individuati e delineati in base all’osservazione di:
Nell’età scolare la riabilitazione favorisce anche la ricerca e la sperimentazione delle facilitazioni visive necessarie per ogni bambino (adattamenti dei testi scolastici, utilizzo di ausili ottici e postazioni di lavoro).
>> Fisioterapia
Il percorso fisioterapico individuale è finalizzato a facilitare l’emergere delle potenzialità motorie; promuove lo sviluppo neuromotorio e l’acquisizione di nuove competenze, per sostenere il bambino nel raggiungimento di strategie funzionali di movimento.
Tale percorso, in base ai bisogni di ciascun bambino, può prevedere:
>> Riabilitazione neuro-psicomotoria
All’interno della Fondazione la neuropsicomotricità assume un ruolo rilevante nell’intervento precoce in cui l’integrazione psicomotoria e sensoriale divengono fondamentali per lo sviluppo del bambino. Gioco, piacere sensomotorio e motivazione promuovono l’integrazione armonica di tutte le sensorialità e favoriscono la scoperta di nuove soluzioni adattive, in uno spazio fatto di tempi e regole condivise.
>> Logopedia
Finalizzata a promuovere sia la produzione verbale che modalità comunicative alternative. Vengono monitorate, inoltre, le funzioni proprie dell'alimentazione, quali la masticazione e la deglutizione. La logopedia si occupa anche di bambini con ritardi nell'apprendimento della lettura e scrittura legati ad un disturbo neuropsicologico.
>> Musicoterapia
La musica viene utilizzata
>> Attività in acqua
Hanno l'obiettivo di accogliere il bambino in un ambiente che possa favorire il suo benessere psico-fisico, stimolando la propensione all'acqua.
E' possibile diversificare e personalizzare le attività ludiche in ambiente acquatico in relazione alle disabiltà individuali e alle caratteristiche specifiche della fase evolutiva del bambino.
>> Massaggio infantile (metodo AIMI)
L’insegnante di massaggio infantile accompagna i genitori in un’esperienza di profondo contatto affettivo/corporeo. Il massaggio favorisce il rilassamento e il legame con il proprio bambino sostendo l’arte di essere genitori.
>> Attività ludico-espressive
- Integrazione plurisensoriale (Snoezelen)
https://it.wikipedia.org/wiki/Snoezelen
- Attività Sherborne
http://www.sherbornemovementuk.org
- Laboratori di cucina
- Attività di danza
- Laboratorio di modellaggio
- Lezioni di strumento musicale
>> Osservazione e ri-abilitazione neuro-visiva e visuo-motoria
Le osservazioni della funzionalità visiva e le proposte riabilitative neuro – visive e visuo - motorie sono finalizzate a rendere il bambino ipovedente consapevole del proprio potenziale visivo e capace di sfruttarlo al meglio, con l’obiettivo di favorire tutte le aree dello sviluppo. Attraverso la proposta di ambienti riabilitativi facilitati dal punto di vista sensoriale e percettivo e l’utilizzo integrato di strumenti riabilitativi specifici, viene promosso il miglior utilizzo funzionale del canale visivo, e sostenuta l’integrazione dei canali sensoriali vicarianti.
>> Valutazione ortottica
La valutazione ortottica in Fondazione viene offerta ad ogni bambino ipovedente che vi accede, e comprende la valutazione delle funzioni visive di base, dell’acuità visiva, della sensibilità al contrasto e del campo visivo con metodiche adeguate all’età e alle possibilità visive del bambino. La valutazione ortottica viene condivisa con i genitori e i membri dell’équipe ed è la base da cui partire per un programma riabilitativo visivo e globale su misura per ogni bambino.
>> Neuropsicomotricità
Le osservazioni e le proposte sono finalizzate a sostenere le capacità neuropsicomotorie presenti e a facilitare l’acquisizione di nuove competenze. Attraverso la creazione di setting individualizzati ed adeguati ai bisogni specifici e alla fase di sviluppo neuropsicomotorio del bambino, il terapista:
>> Psicomotricità relazionale
Centrata sul corpo del bambino, si propone, attraverso il movimento e il gioco, inizialmente di suscitare in lui il piacere di scoprire se stesso e, successivamente, di relazionarsi con l'altro. Avendo la possibilità di sperimentare il proprio corpo e i propri movimenti in uno spazio protetto, il bambino può implementare le sue competenze motorie in libertà attraverso il gioco spontaneo.
>> Integrazione multisensoriale e gioco
Attraverso proposte di situazioni di benessere globale e l’utilizzo di materiali specifici, il bambino ha la possibilità di sentirsi, di scoprire il piacere di relazionarsi con l’altro e di interagire in modo attivo con il mondo esterno. Le proposte di gioco più strutturate sono mirate a dare la possibilità al bambino di integrare tutti i suoi sensi a supporto del canale visivo, in un contesto ludico spontaneo, con l’obiettivo di conoscere ciò che lo circonda. Attraverso attività mirate con materiali e vari oggetti, il bambino viene quindi messo nelle condizioni di far emergere la sua propositività.
>> Musicoterapia
Utilizza il suono e la musica per facilitare la comunicazione con il bambino e mediare le proposte sia di carattere educativo che riabilitativo. Una parte rilevante consiste nell'utilizzo del modello della risonanza corporea e del dialogo sonoro. Tale metodica offre l'opportunità di percepire i suoni per contatto diretto, ad esempio sulla cassa del pianoforte a coda e di altri strumenti musicali.
>> Attività di gruppo. Gioco insieme secondo il metodo “Sherborne”
Momenti di gruppo in cui genitori e bambini, con la presenza di uno o due terapisti, possono vivere esperienze motorie volte a promuovere una maggiore consapevolezza del proprio corpo attraverso giochi di relazione.
>> Massaggio infantile (metodo AIMI)
L’insegnante di massaggio infantile accompagna i genitori in un’esperienza di intimo affettivo - contatto corporeo con il proprio bambino. Il massaggio facilita lo scambio comunicativo e nutre e sostiene nell’arte di essere genitori.
>> Laboratori per i genitori
Momenti di attività di gruppo per i genitori all’interno dei quali vengono progettati e costruiti giochi o libri tattili individualizzati per il loro bambino, tenendo conto della sua età, della situazione e della sua fase di sviluppo.
>> Sostegno psicologico alle famiglie
Nell’occuparci del bambino e della sua famiglia è indispensabile proporci in un’ottica di accoglienza ed ascolto dei bisogni dei genitori che si trovano spesso in uno stato psicologico delicato e complesso. La psicologa/pedagogista si occupa dell’accompagnamento e sostegno ai genitori per quanto riguarda gli aspetti emotivi implicati nella genitorialità di un bambino disabile attraverso incontri singoli o di gruppo. Integrando le osservazioni dei genitori con le osservazioni dell’equipe multidisciplinare si cerca di restituire ai genitori un’immagine unitaria del bambino.
>> Attività ludiche
Presenza di Associazione di volontariato “Doctor Clown” che si mette a disposizione per far giocare i bambini presenti in Fondazione e i loro fratelli senza scopi specifici di ordine terapeutico-riabilitativo. L’obiettivo è quello di stare bene insieme attraverso momenti spontanei di gioco.
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